Hugh Johnson scrisse l’Atlante dei Vini, una sorta di libro sacro per coloro che sono amanti del vino, definendo “Barolo del Sud” il Cirò. Un vino dal sapore deciso, molto intenso, ma allo stesso tempo dolce ed equilibrato. Un profumo che lo distingue dagli altri vini, in quanto fruttato e coinvolgente. Il Cirò è disponibile nella produzione di vino Rosso, Rosato e Bianco, tutti garanti di un successo assicurato.
La storia del Vino Cirò risale all’VIII secolo a.C. Un’origine legata ai coloni greci, e al nome di Filottete, in quanto fondatori dell’antica Krimisa. In questa zona, a “Cremissa”, vi sorgeva un antico tempio dedicato al dio del vino, Bacco. Il Krimisa, infatti, pare che fosse il vino ufficiale delle Olimpiadi. Una buona pubblicità per il Cirò, il quale si contraddistinse per gli effetti terapeutici attribuitegli. Più di un medico testimoniò come il Vino Cirò facesse ritornare in forze coloro colpiti da una brutta malattia e, inoltre, garantiva una vecchiaia beata a coloro che ne avessero fatto uso. Insomma, il Cirò vantava virtù quasi miracolose, grazie essenzialmente al suo gusto già apprezzato nella storia dell’antica Magna Grecia. I coloni greci, dunque, rimasero colpiti dalle terre calabresi, avviando una primordiale produzione di vino. Vigneti fertili che assicuravano un buon prodotto. In particolar modo, Crotone e Sibari godevano di una certa importanza dopo aver dato il via alla produzione del Krimisa, ovvero il vino ufficiale delle Olimpiadi, nonché l’antenato dell’attuale Cirò. Si pensi che lo stesso Milone di Crotone, valoroso lottatore, ne fosse un accanito stimatore, e veniva a lui offerto al termine delle gare, in quanto vincitore di ben sei Olimpiadi. Cremissa, inoltre, che ospitava un antico tempio di Bacco, era situata nei pressi dell’odierna Cirò Marina, lungo la costa ionica della Calabria. Da un passato mitico, ad un presente glorioso, in quanto, oggi, il Vino Cirò viene esportato in tutto il mondo.
Il Cirò è un vino DOC, amato soprattutto dai calabresi, e non solo. Vanta un importante primato, ovvero è il primo vino in Calabria ad aver ottenuto, dagli anni finali del 1900, a cavallo tra il 60 e il 70, la Denominazione di Origine Controllata. Un tassello in più da aggiungere ad una Regione che si vede garante, ancora una volta, di prodotti dal grande valore.
fonte:gazzettadicalabria