Per sfuggire alla miseria e alla fame, tra la fine dell’Ottocento e il dopoguerra, l’immigrazione è stata elemento devastante. L’esodo dalla Calabria è stato massiccio. Nel periodo 1880 – 1950 sono emigrati migliaia di calabresi con destinazione, Stati Uniti, Argentina, Brasile, e Australia. Successivamente dal 1951 al 1980 l’esodo di oltre 800 mila calabresi, costituito prevalentemente da braccianti, poveri contadini e disoccupati, abbandonavano i campi e, con solo una valigia di cartone piena di speranza, partivano per cercare fortuna e lavoro nei paesi dell’Europa: Francia, Svizzera, Germania Belgio e Olanda o nel triangolo industriale, del nord Italia Genova-Torino-Milano.
L’origine non si dimentica, molti sono tornati alle proprie radici per riabbracciare parenti e amici e risentire l’odore della terra che li concepì. Altri invece, per regioni contingenti e per interessi non più rescindibili, sono rimasti esuli inchiodati a terre lontane conservando nell’anima solo tanti ricordi e foto ingiallite.
fonte:F Bellisario