La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna.
(Oscar Wilde)
Monthly Archives: dicembre 2015
MIRACOLINA – La bacca proibita dalle multinazionali
UTILIZZATA DA 20 ANNI IN GIAPPONE MA VIETATA NEGLI USA E NON AUTORIZZATA IN EUROPA, la bacca di questa pianta originaria dell’Africa Occidentale ha la proprietà di rendere dolce e piacevole tutti i cibi aspri e amari, senza contenere zucchero e anzi non attiva l’insulina e quindi è perfetta per i diabetici e per chi è in sovrappeso. Ma negli anni 70 è stata vietata per motivi che risultano poco chiari. E’ stata scoperta all’inizio del ‘700 da un esploratore francese che aveva notato come i nativi dell’Africa occidentale usavano i frutti della Synsepalum dolcificum per condire le loro pietanze. La cosa strana era che le bacche non avevano nessun sapore di per sé, ma quando venivano addizionate a cibi o bevande acide, queste venivano percepite come dolci.
IL MIRACLE FRUIT DI TOKYO. In Giappone tutti quelli che vogliono assaporare un pò di dolci rispettando la propria salute sanno dove andare: ci sono molti bar-pasticcerie, come ad esempio il “Miracle Fruit” di Tokio, dove tutte le leccornie offerte lì – compresi torte, gelati, mousse al cioccolato e paste – non contengono neanche un briciolo di zucchero. E infatti, se assaggiati da sé, i «dolci» del Miracle Fruit alla frutta sono acidissimi, e quelli al caffè e al cioccolato molto amari. Ma ecco il trucco: prima dell’abbuffata, si mastica la piccola bacca rossa di Miracolina, un po’ simile al frutto della rosa canina, offerta dalla casa. Da quel momento, la lingua avverte tutti i sapori aspri e amari come dolci. Una spremuta di limone o di pompelmo sembrerà una limonata. Un caffè senza zucchero, vi sembrerà zuccherato.
LA MOLECOLA MAGICA. Infatti la Miracolina, così è stata chiamata la molecola contenuta nelle bacche del Synsepalum dolcificum, nonostante non abbia praticamente alcun sapore, ha la capacità di rendere dolce i cibi amari e aspri. Riesce ad ingannare i recettori del sapore dolce presenti sulla lingua e fa si che, ad esempio, il pompelmo sembri dolce, con effetti che durano fino a 60 minuti dopo la sua assunzione. Il vantaggio, rispetto agli altri dolcificanti naturali, è che la miracolina è una glicoproteina non metabolizzata con l’azione dell’insulina e quindi rappresenta un’alternativa per i diabetici. Inoltre praticamente non contiene calorie.
VIETATA DALLE MULTINAZIONALI. A partire dagli anni ’60-’70 è nata una diatriba per la sua commercializzazione, fino a quando l’FDA, l’ente che autorizza e controlla l’uso di cibi farmaci in America, decise di bandire il frutto dal mercato americano con la motivazione che risultasse nocivo per coloro che soffrono di diabete. Questa pericolosità non è stata mai dimostrata. Ciò che è pericoloso per i diabetici è lo zucchero, che viene messo dappertutto, eppure nessun ente si lamenta, cosa c’è dietro quindi? E’ curioso infatti che mentre vietava la Miracolina, l’FDA stava autorizzando la vendita dell’aspartame, il dolcificante chimico prodotto dal colosso farmaceutico Searle: un business da miliardi di dollari. Per autorizzare l’aspartame ci sono voluti 16 anni, infatti non si riusciva a fargli superare i test e oggi lo si trova in tutti i supermercati, nelle bevande e cibi light e in pseudo-zuccheri commerciati con i nomi Neutrasweet, Sucrase e così via. In Europa leggete bene le etichette: l’aspartame è indicato come additivo E 951. L’aspartame è un comprovato neurotossico. E’ in corso in USA un processo collettivo, su richiesta di migliaia di consumatori, che chiede alla Searle 350 milioni di dollari per i danni causati dall’aspartame. Secondo le accuse, la Searle ha nascosto i danni fisici già evidenti durante le prove cliniche: avrebbe persino asportato i tumori cerebrali che si sviluppavano nei ratti da laboratorio alimentati con aspartame.
DOVE TROVARE LA MIRACOLINA. Questo frutto cresce con molta difficoltà fuori dal suo ambiente naturale, e la glicoproteina si deteriora rapidamente, impedendone l’esportazione. Cresce solo su suoli acidi, in ambienti tropicali umidi. Per questo in Giappone si vendono i frutti surgelati e anche le pasticche di Miracolina, e sono prodotti molto richiesti e usati da almeno ventanni. Recentemente un gruppo di ricercatori dell’Università di Tsukuba è riuscita ad inserire il gene responsabile della produzione della miracolina nella lattuga, riuscendo così a produrre la glicoproteina al di fuori del frutto originario, aprendo così la strada ad uno sfruttamento commerciale. In Europa la vendita di prodotti a base di questa pianta non è autorizzata ma non ci sono informazioni sulla sua pericolosità per la salute umana. Negli USA è ancora vietata. La stessa cosa è successa alla Stevia, che solo qualche anno fa, dopo decenni di attesa, è stata legalizzata. E’ una pianta scomoda perché è più dolce dello zucchero, non attiva l’insulina e quindi è salutare, non ha calorie e fa addirittura bene ai denti! Fin dall’antichità si parla del miele che serviva a mandar giù l’amara medicina, e oggi abbiamo a disposizione qualcosa di ancora migliore. Infatti è perfetto per far consumare erbe salutari amare o altre sostanze senza percepire il sapore che potrebbe infastidire. Questo frutto sconosciuto potrebbe rivoluzionare il mercato dei dolcificanti, creare una nuova idea di cucina senza zucchero e rendere piacevoli i rimedi naturali. E’ tempo che l’Europa valuti la sua immissione nel mercato sulla base di prove scientifiche concrete.
Pupi Avati: “In Calabria c’è l’Italia che mi piace”
“Quando sono entrato in quegli agrumeti ho sentito davvero qualcosa di sacro, di antico, di affascinante che difficilmente avrei potuto trovare altrove”. Ha scelto la Calabria Pupi Avati per il suo ultimo film, “Le nozze di Laura”, andato in onda su Rai1 lunedì scorso. Un film che prende spunto dal primo miracolo di Gesù alle nozze di Cana. Qui, però, non si trasforma l’acqua in vino, qui il miracolo è l’incontro di due giovani molto diversi tra loro: Karimu, un africano raccoglitore di agrumi a Rocca Imperiale in provincia di Cosenza, principe nella sua terra in Ciad, e Laura, la figlia del padrone dell’agrumeto, che studia dizione a Roma, dove rimane incinta di un uomo miserevole che l’abbandona subito dopo aver approfittato di lei. Una storia semplice ma che spiazza con un suo Gesù moderno, il cugino di Laura, che va in giro in sidecar con due amici stralunati, i suoi apostoli. In paese lo chiamano “Lui” e lo credono pazzo. “State certi che le sue idee non riusciranno a prevalere, però ha ragione lui”- dichiarerà la madre, una Madonna dei giorni nostri. E c’è anche San Giuseppe, il marito morto, ebanista e autore dell’intarsio delle nozze di Cana sulla testata del letto matrimoniale realizzato per Laura. Insomma una rivisitazione del Vangelo secondo Pupi Avati, che grazie all’aiuto di Ernesto Truncellito, location manager della Duea Film, giovedì scorso abbiamo raggiunto al telefono insieme al fratello Antonio, produttore di tutti i suoi film.
Lei si è definito più volte un musicista fallito. Avrebbe voluto diventare un grande clarinettista jazz. È colpa del caro Lucio Dalla se ha smesso di fare musica. Gliel’ha mai perdonato?
P. A. Gliel’ho perdonato eccome. Lucio ha scritto le musiche per i miei ultimi due film prima di morire.
È vero che avrebbe voluto gettarlo giù dalla Sagrada Familia?
P. A. È stato uno scherzo… ero molto invidioso del suo talento. Lui era davvero un musicista straordinario cosa che non ero io.
FONTE:www.larivieraonline.com
L’ uomo che vive sulla luna, il commovente spot di Natale della John Lewis
Il video di Natale della John Lewis è un appuntamento con le emozioni. Ogni anno la catena di grandi magazini inglese realizza uno spot commovente, una storia ricamata sui buoni sentimenti, la generosità d’animo e l’altruismo. Quella dedicata al 2015 racconta di una bambina e il suo telescopio, la scoperta di un uomo che vive sulla Luna, una metafora dell’isolamento e della solitudine. E lo sforzo, premiato da una lacrima di gioia, per annullare le distanze e restituire il sorriso a chi l’aveva perduto
(a cura di Matteo Marini).
Perché le donne lasciano gli uomini di cui sono innamorate.
Come consulente matrimoniale, lavoro con donne e uomini alle prese con crisi di relazione. Aiuto i clienti a districarsi tra i più svariati problemi di coppia. Diverse situazioni sono complesse, ma c’è una verità molto semplice che gli uomini devono conoscere: le donne lasciano gli uomini di cui sono innamorate.
Si sentono malissimo per questo. È una cosa che spezza loro il cuore. Ma lo fanno, raccolgono coraggio e risorse e se ne vanno. Le donne lasciano il padre dei loro figli. Abbandonano la loro casa e la loro vita. Lo fanno per diverse ragioni, ma ce n’è una in particolare che mi tormenta e che voglio che gli uomini comprendano.
Le donne se ne vanno perché i partner non sono presenti. Lavorano, giocano a golf, guardano la Tv, vanno a pesca… la lista è lunga. Ma non significa che siano uomini cattivi.
Sono brave persone, ottimi padri. Supportano la famiglia. Sono gentili e simpatici, ma danno la propria moglie per scontata. Non sono presenti.
Nel mio studio, le donne mi dicono: “Potrebbe arrivare chiunque e farmi perdere la testa, proprio sotto il naso di mio marito”. A volte questa consapevolezza le spaventa. A volte piangono.
Uomini, non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, vi dico solo ciò che vedo. Potete sentirvi arrabbiati, feriti o indignati quanto volete. Vostra moglie non è una proprietà. Non vi deve la sua anima, dovete guadagnarvela giorno dopo giorno. E la conquistate soprattutto con la vostra presenza. Lei ha bisogno di sentirla,vuole parlarvi di ciò che conta per lei e sentire che la state ascoltando davvero, che non vi limitate ad annuire educatamente. Non dovete solo rassicurarla e, nella maniera più assoluta, non dovete interpretare il ruolo dell’avvocato del diavolo.
Vuole che la “sentiate”. Non desidera una palpatina distratta, non vuole del sesso superficiale. Vuole avvertire la vostra passione. Voi riuscite a sentirla? Sapete dimostrargliela? Non parlo solo della vostra passione per lei o per il sesso, ma per il solo fatto di essere vivi! Ce l’avete? È la cosa più attraente che possedete. Se l’avete persa chiedetevi perché. Dov’è finita? Scopritelo. Ritrovatela. Altrimenti è come essere già morti.
Se pensate di essere presenti per vostra moglie, provate ad ascoltarla. La vostra mente si allontana? Fateci caso. Quando la guardate, quanto profondamente riuscite a vederla? Guardatela ancora, guardate più a fondo. Incrociate il suo sguardo e restate così più a lungo del solito, anche quando vi sentite a disagio. Se vi chiede cosa state facendo ditele “Sto guardando dentro di te, voglio vederti in profondità. Sono curioso della persona che sei. Dopo tutti questi anni voglio ancora sapere chi sei, ogni giorno”. Ma ditelo solo se ci credete, se sapete che è vero.
Toccatela con tutta la vostra attenzione. Prima di accarezzarla, fate caso alla sensazione che avvertite con la mano. Fate caso a quello che succede appena stabilite un contatto. Cosa succede al vostro corpo?Cosa sentite? Prestate attenzione alle emozioni ed alle sensazioni più sottili. E ditele quello che sentite, attimo per attimo.
Ma siete impegnati. Non avete tempo per queste cose. Che ne dite di 5 minuti? Cinque minuti al giorno. Potete prendere quest’impegno? Non parlo di cene pompose ed uscite (anche se vanno benissimo). Parlo di cinque minuti al giorno da dedicare totalmente alla donna con cui condividete la vostra esistenza. Cinque minuti per aprirvi completamente, per ascoltare e vedere senza giudizi. Lo farete? Scommetto che una volta che avrete iniziato e ci avrete preso gusto, non vorrete smettere.
N.B. La dinamica di genere di cui sopra è reversibile. Vale per entrambi i sessi.
Per il website clicca qui.
Fonte:huffingtonpost
Partendo da un semplice mandarino, riuscirete a realizzare qualcosa di molto carino,
Guarda il video
Ecco un videotutorial che renderà sicuramente felici gli appassionati del fai da te. Partendo da un semplice mandarino, riuscirete a realizzare qualcosa di molto carino, che abbellirà la vostra casa e vi tornerà utile, soprattutto in vista delle festività natalizie.
Vi servono soltanto un mandarino, un coltello e dell’olio di oliva. Naturalmente, dovete anche avere un po’ di manualità, ma questo non è un requisito essenziale (magari impiegherete un po’ di più, ma il risultato è comunque garantito!).
Fate una incisione a metà mandarino, proprio come nel filmato, quindi sfilate via la buccia senza romperla. Continuando a seguire il video, tagliate la metà buccia priva del filamento centrale, dando vita ad un decoro a vostra scelta. Versate un po’ di olio d’oliva nell’altra metà, quindi accendete con un cerino. Avete appena creato una candela profumata 100% naturale. Con questa quantità di olio, dovrebbe rimanere accesa per circa mezz’ora. Se la parte superiore dovesse bruciacchiarsi, fate un foro più grande.
Si accende l’albero di luci sulla collina di Stefanaconi
5 paesi dove vivere con 300 euro al mese.
Ci sono però alcuni paesi del mondo dove si può tranquillamente vivere bene con la modica cifra di 300 euro al mese.
Può sembrare un sogno irraggiungibile stare in riva al mare e sorseggiare un cocktail e riuscire a vivere con 300/400 euro al mese, ma è la realtà!
Ecco i 5 paesi:
THAILANDIA
In Thailandia con circa 350 euro riuscireste a vivere una vita non comoda, di più. Gli affiti per un bilocale si aggirano sui 10 euro al mese nelle zone periferiche e sui 20 euro al mese nella zona di Chiang Mai o con soli 60 euro al mese un bell’appartamento sulla costa.
Per quanto riguarda il mangiare , sappiate che con circa 1 euro ( se non meno) potrete mangiare un piatto abbondante di pollo, noodles e altri deliziosi cibi di strada.
CAMBOGIA
Insieme al Vietnam, la Cambogia offre una qualità di vita pari alla Thailandia ma con un costo minore. Infatti con circa 300 euro al mese riuscirete a vivere benissimo.
I prezzi si stanno alzando negli ultimi anni, ma vi garantiamo che tutt’ora con 100 euro al mese riuscite a mangiare a sazietà e con il resto dei soldi potrete divertirvi e pagarvi l’alloggio che costa veramente pochissimo al mese.
FILIPPINE
Il paese delle Filippine è uno dei paesi più frequentati turisticamente parlando,si può notare questa cosa perchè appena mettete piede nella capitale (Manila) troverete una qualità di vita veramente lussuosa, campi da golf ,centri commerciali enormi, spiagge lussuosissime.
In media si riesce ad affittare un bilocale alla ridicola cifra di 100 euro al mese e per mangiare si spende poco meno. Inoltre nelle Filippine potrete trovare ogni tipo di divertimento, ma non garantiamo molto sulla sanità del paese.
COSTA RICA
Ottime notizie per i fumatori, in Costa Rica un pacchetto di sigarette costa solo 90 centesimi.Per gli amanti della frutta anche, ad esempio un kg di banane costano solo 0,20 euro.
Un pranzo al ristorante qualcosa come 4 euro e un trilocale proprio sulla spiaggia circa 200 euro. Inoltre qui potete fare surf quasi tutto l’anno ed è un paese pieno di svaghi e divertimenti con un costo veramente imbarazzante.
BELIZE
Il Belize viene soprannominato dai turisti ”Il paradiso GRATIS”. Non ci vuole molto a capire il perchè. Spiagge da sogno, clima paradisiaco e un acqua così pulita che potete mettervi a contare i granelli di sabbia.
Qui in Belize molti turisti vengono per le immersioni, paesaggi sottomarini sono mozzafiato. Un appartamento con vista mare costa poco più di 200 euro e per mangiare ci sono mercatini e cibi di strada a prezzi veramente irrisori.
La piccola ballerina che ha conquistato il web
Granite più buone di Calabria
Il pellegrinaggio incessante di cui è meta a ogni ora dal primo mattino a tarda sera, è la conferma popolare di un dato oggettivo incontrovertibile: la migliore granita della Calabria si mangia al bar La Pergola, a Lazzàro, frazione di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.
Il locale, al numero 1 di via Anna Magnani, gestito da decenni dalla famiglia Borrello, è il tempio assoluto di questa specialità dolciaria nel territorio calabrese, perché la realizzano con un rigore e una perfezione introvabili altrove.
Il rigore lo si vede dalla misura estrema nell’uso dello zucchero: non senti mai un granello di troppo, come se assecondassero la dolcezza naturale della frutta usata.
L’esempio più lampante della serietà estrema di questa pasticceria è la granita al Bergamotto: l’unica versione che abbiamo trovato nella regione calabrese in cui viene mantenuto intatto l’aspro tipico del frutto. Gradevole e aromatico, ma pur sempre aspro: un atto di coraggio, visto che tutti gli altri tendono ad addolcire questa caratteristica con dosi massicce di zucchero che snaturano la caratteristica dell’agrume reggino per eccellenza. Una totale assenza di ruffianeria a dir poco eroica.