Monthly Archives: gennaio 2016

Vasetti dello yogurt: 3 riutilizzi intelligenti

Ormai siamo tutti abituati ad effettuare la raccolta differenziata ma dovremmo imparare anche a riciclare direttamente in casa. Un oggetto che tutti buttiamo ma di cui pochi conoscono gli utilissimi usi alternativi è il vasetto di plastica dello yogurt.

 

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Abbiamo selezionato i migliori e più originali in modo da offrirti spunti interessanti per il tuo riciclaggio in casa! A seguire la nostra top 3 dei colpi di genio solo per te!

 Vasi per piantine

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Colloca i semi o i germogli delle piante che ti interessa coltivare all’interno dei vasetti, dopo averli lavati accuratamente: dovrai poi aggiungervi del terriccio e del concime, posizionare la piantina in un luogo adatto e innaffiarla secondo i suoi bisogni. Quando la piantina sarà più grande, sarà necessario posizionarla altrove, in un vaso più grande.

Lavoretti per bambini

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Usa gli ex vasetti dello yogurt per far divertire i bambini! Aiutali a ridipingere i vasetti con le tempere, gli acquerelli o i colori ad olio e poi a decorarli a loro piacimento (nel riquadro, piccoli e teneri regalini a forma di coniglietto per i genitori per le festività pasquali!). Allo stesso modo, puoi creare inoltre portaoggetti di ogni genere, in cui riporre matite, penne, gomme, ma anche portagioie per anelli, orecchini, braccialetti.

Gelato o condimento?

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Un’idea molto intelligente è quella di utilizzare gli ex vasetti dello yogurt come formine e contenitori per il gelato o lo yogurt fatto in casa: ricordati solo di inserire nel gelato la bacchetta di legno prima di metterlo nel congelatore! Un’altra opzione è conservare i sughi nei vasetti: essi fungeranno da pratiche monodosi per la pasta o altri piatti così non lascerai più andare a male le bottiglie di sugo in frigo! Insomma, basta poco per ridurre di molto gli sprechi!

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Il cioccolato è la miglior cura per la tosse: meglio del miele

 

Londra (Regno Unito), 8 gennaio 2016 – Quando si è alla ricerca di un calmante per la tosse meglio mettere da parte il miele o il limone e scegliere invece il cioccolato. Lo sostiene Alyn Morice, professore della Hull University nel Regno Unito, uno dei maggiori esperti in medicina respiratoria e tosse, nonché fondatore della “Società Internazionale per lo Studio della Tosse”.

Secondo uno studio, infatti, il cioccolato può lenire la tosse in quanto lo strato di cioccolato attraversando la gola impedirebbe lo stimolo a tossire. La ricerca avrebbe dimostrato che le persone con mal di gola sono migliorate più velocemente con un medicinale a base di cioccolata.

“So che può sembrare qualcosa alla Mary Poppins, ma come medico indipendente, che ha trascorso anni a studiare il meccanismo della tosse, vi , posso assicurare che l’evidenza è solida come una barretta di frutta e nocciole. Abbiamo appena visto i risultati del più grande studio mondiale sui rimedi senza prescrizione medica intrapreso in Europa (ROCOCO). E questi risultati provano che un nuovo medicinale che contiene cacao è più efficace di uno sciroppo standard. La comparazione diretta ha infatti dimostrato che i pazienti che hanno assunto il medicinale a base di cioccolata hanno avuto significativi miglioramenti dei sintomi in circa due giorni”

spiega Morice.

Lo studio ha coinvolto 163 pazienti e i risultati finali saranno pubblicati nei prossimi dodici mesi. Tuttavia, spiega l’esperto, questo non è il primo studio a dimostrare che la cioccolata può calmare la tosse.

Precedenti studi, come quello dell’Imperial College di Londra, hanno scoperto che la teobromina, un alcaloide del cacao, lenisce la tosse meglio della codeina, un ingrediente utilizzato nei farmaci per la tosse.

Questo nuovo farmaco, a base di cioccolato, rilasciato sotto il marchio Unicough, ha dimostrato di ridurre sia la frequenza della tosse sia i disturbi del sonno nel giro di due giorni. L’idea che il cioccolato possa curare la tosse potrebbe sembrare un po stravagante, ma i ricercatori dello studio ROCOCO sostengono che i benefici sono in primo luogo dovuti alle proprietà lenitive del cacao. Tuttavia, precisano, la cioccolata calda non avrebbe lo stesso effetto del cacao perché non entra in contatto con la gola abbastanza a lungo per formare un rivestimento protettivo in grado di eliminare lo stimolo a tossire.
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Calcio, urla “Finocchio mettila fuori” e viene espulso. Ma era il cognome del giocatore

Dopo l’approvazione della legge sull’omofobia sta riniziando a circolare una notizia di un paio d’anni fa, riproposta da chi critica l’impostazione della norma. Eravamo nell’aprile del 2011, match di calcio tra le formazioni primavera di Bologna e Parma. A pochi minuti dalla fine un giocatore rossoblu cadeva e l’allenatore urlava a un giocatore del Parma: “Finocchio, mettila fuori!”. L’arbitro, Donati di Ravenna, sentita la frase, espelleva il tecnico. A nulla servirono le proteste e le spiegazioni. L’arbitro rimase irremovibile sulla sua decisione.

Il motivo delle recriminazioni è presto spiegato: l’attaccante gialloblu in possesso del pallone al momento delle urla dell’allenatore avversario si chiamava proprio Finocchio. Francesco Finocchio per l’esattezza. Il mister, Paolo Magnani, non ci stette e nel dopo partita intervistato disse la sua: “Se non lo chiamavo Finocchio come avrei dovuto chiamarlo?”. A salvare Magnani dalla decisione dell’arbitro Donati e dalla squalifica ci pensò il giudice sportivo Battaglia. Rimase invece l’ammonizione con diffida a carico del tecnico del Bologna, “per avere, al 45° del secondo tempo, rivolto all’allenatore della squadra avversaria espressioni irriguardose”.

Dallo spogliatoio del Parma si diede un’altra versione: si affermò che Magnani oltre ad aver litigato con il suo collega, Tiziano De Patre, a lungo derise Finocchio prendendolo di mira per il suo cognome.

Fonte huffingtonpost.it

Abbandonato dalla fidanzata taglia tutto a metà e vende i pezzi su ebay

La strana vendetta di un uomo abbandonato dalla sua donna

Essere lasciati dall’amante non è mai bello. Ma la cosa più difficile è forse disfarsi di tutti gli oggetti comprati insieme e con cui magari si è arredata la casa in cui si viveva assieme durante le fughe d’amore.

Un uomo, abbandonato dalla sua donna, ha così deciso di mettere in vedita su ebay la sua parte di patrimonio.

Metà, come è giusto. E nel farlo ha ben pensato di tagliare tutto quello che aveva in comune con l’amante: la macchina, il computer, l’iPhone e anche un pupazzo.

Un modo particolare di superare la delusione d’amore. Chissà se è riuscito a piazzare qualcosa.

Fonte ilgiornale.it

Cantante messicana perde l’assorbente mentre è in diretta TV

 

 

Artista messicana perde l’assorbente igienico mentre canta in un programma mattutino in diretta TV, una situazione imbarazzante che però non ha fermato la sua intensa esibizione

Incidente davvero singolare per la cantante messicana Patricia Navidad, che ha visto scivolare per terra l’assorbente igienico mentre si esibiva in TV durante uno show mattutino.

Una situazione piuttosto imbarazzante che immancabilmente è diventata virale, anche grazie al programma in diretta televisiva. Il video che circola in rete mostra l’artista intenta nell’interpretazione molto sentita, per questo la caduta dell’oggetto non l’ha tubata più di tanto.

Patricia Navidad prosegue perciò nel suo canto gettando solo una fugace occhiata all’assorbente ormai a terra, per poi continuare con l’esibizione. La situazione piuttosto singolare pare non abbia precedenti di questo genere, mentre l’incidente imbarazzante è diventato velocemente motivo di scherno in tutto il Messico e Sudamerica. C’è anche chi crede che l’atto non sia stato casuale, piuttosto si sussurra ci sia della volontarietà alle spalle dell’accaduto.

Ma la stessa artista ha replicato via Twitter sottolineando come la situazione sia stata solo un semplice incidente per nulla voluto. Aggiungendo che il fatto non le procura nessuna vergogna e imbarazzo perché è una casualità che può accadere, per cui non vi è motivo di derisione e scherno nei suoi confronti. Come sottolinea la stessa Patricia agli uomini, che ora la deridono, anche loro sono nati da una donna. Famosa fin dai 17 anni di età l’artista ha vinto il concorso per Miss Sinaloa, ha quindi recitato in molte soap per passare successivamente al canto.

Fonte ilgiornale.it

Vibo Valentia: eredita molti soldi ma non ne può usufruire

Ci sono delle vicende che, se da un lato riescono a suscitare in noi un po’ di ilarità, dall’altra parte preoccupano per il fatto di essere davvero paradossali e, per giunta, difficilmente risolvibili. Il cambio dalla moneta della Lira all’Euro, nonostante siano passati molti anni, non è ancora stato digerito e sono in tanti che preferirebbero tornare alla vecchia moneta.

Opterebbe volentieri per questa soluzione anche un impiegato di Vibo Valentia che ha ricevuto in eredità dalla zia 850 milioni di lire. Il fatto è che l’uomo non può utilizzare questo denaro a causa del decreto Monti che prevede la presenza di un arco di tempo preciso (dal 2002 al 2012) entro il quale effettuare il cambio delle lire in euro.

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Marito sterile, moglie incinta ”Miracolo di Sant’Antonio” a Padova.

Marito sterile, moglie incinta: “Miracolo di Sant’Antonio” a Padova
„miracolo di Sant’Antonio? Ne sono convinti i genitori del piccolo Giovanni, che hanno raccontato ai frati della basilica la storia di quel bambino che, secondo i medici, non sarebbe mai potuto nascere.

MARITO STERILE. Marito e moglie, come riportano i quotidiani locali, dopo avere tentato invano di concepire un bambino, avrebbero chiesto il parere di specialisti. Tutti sarebbero stati concordi nel commentare le analisi dell’uomo con un verdetto impietoso: sterile al cento per cento, senza alcuna possibilità di procreare.

LA DONNA È INCINTA. A quel punto la coppia di coniugi avrebbe deciso di affidarsi alla preghiera e, in particolare, di frequentare la messa della prima domenica di febbraio, dedicata alle donne incinte o che vorrebbero avere un bambino. Pochi giorni più tardi, il test di gravidanza della donna sarebbe risultato positivo, e qualche mese dopo sarebbe arrivato Giovanni.

IL “MIRACOLO”. Mamma e papà hanno raccontato il loro miracolo ai frati della Basilica. Secondo i genitori non c’è dubbio che quel figlio sia stato donato loro da Sant’Antonio. (fonte)

Di cosa si tratta secondo voi è un miracolo ?

L’INFLUENZA DELL’ARABO NEL DIALETTO CALABRESE

L’influenza dell’arabo nel dialetto calabrese è documentata sin dal medio evo. Non bisogna infatti pensare ai saraceni ed ai turchi solo come invasori ma anche come abili mercanti ed eruditi studiosi da cui medici e studiosi calabresi ed europei hanno imparato molto.

In quanti tra i nostri lettori più grandi, non hanno provato il ristoro estivo di un bagno nella gebbia del proprio giardino? Quasi tutti, ma in pochi ne conosceranno l’etimologia.

Gebbia deriva dal termine arabo gabya, ossia vasca in muratura per la raccolta dell’acqua. Vi sono altri termini orbitanti sempre intorno al concetto dell’acqua, come caraffa ad esempio, il quale deriva da garraffa, bottiglia panciuta, una misura impiegata per i liquidi ed equivalente ad un quarto di litro.

Quindi, dopo tutto, le sciarre (dall’arabo sciar ossia rissa) tra reggini e saraceni non furono ambatula (da a batil, tradotto è “inutili”), portarono ad un notevole arricchimento, sia del lessico calabrese che dei loro magazzini (mahazin non credo bisogni di traduzione, è il plurale del vocabolo merci, dunque mahazan).

 

Tratto da “Il Bollettino Archeologico di Motta Sant’Agata” n° 3 (2012) a cura di Francesco Ventura

La Calabria nella “top ten” di Roug Guide

 

 

Sono dieci le mete che la Rough Guide, una delle guide turistiche più diffuse in tutto il mondo, che seleziona luoghi fuori dai tradizionali circuiti turistici per i “veri” viaggiatori che vogliono capire e conoscere fino in fondo l’essenza delle località che decidono di visitare, ha scelto anche quest’anno per i propri lettori, compilando una vera e propria “top ten” mondiale.

In questa particolare classifica planetaria, oltre all’Alaska, alle isole occidentali della Scozia, all’isola di Lombok in Indonesia e ad altri angoli suggestivi del pianeta, c’è anche la nostra regione che, con il suo gap di sviluppo, ha ora l’opportunità di mostrare e valorizzare al massimo le proprie bellezze e la propria identità, offrendo quello che aree meglio attrezzate e organizzate hanno perso.

La guida definisce la nostra come “una regione ricca di Resort di charme lungo le bellissime coste tirrenica e ionica, dove è possibile trovare rustici villaggi di montagna e cucina arricchita dal peperoncino, elementi che fanno di questa regione una delle destinazioni preferite per le vacanze italiane”. E prosegue, evidenziando che “fino ad ora, il turismo della Calabria è stato soprattutto nazionale. Storicamente sottosviluppato, questo tratto del sud è stato a lungo trascurato e rimane un po’ emarginato, con una presenza potente della mafia ‘ndrangheta ancora in alcune parti della regione. Tuttavia, quest’anno i nuovi voli in programma da Torino a Lamezia Terme, insieme a siti come Airbnb, stanno aprendo anche le città più rurali ai viaggiatori avventurosi in cerca di un altro aspetto dell’ Italia. Case riscaldate da fuochi di legna, alimenti biologici dalla fattoria alla tavola, vini locali, sponde del Mediterraneo poco affollate e una ospitalità senza precedenti attesa come una ricompensa”.

Fonte

 

I genitori iperprotettivi creano danni psicologici permanenti nei figli”. La ricerca su 5000 volontari nati nel 1946

L’iperprotettività dei genitori verso i figli, soprattutto durante il periodo dell’infanzia e della crescita, può causare loro dei danni psicologici permanenti da adulti”. A mettere in guardia le mamme e i papà dall’essere troppo apprensivi è una nuova ricerca, pubblicata sul Journal of Positive Psychology, una delle più vaste su questo tema. Gli studiosi hanno seguito più di 5000 persone fin dalla loro nascita, nel 1946: dall’analisi è emerso che i partecipanti cresciuti senza genitori troppo “opprimenti” erano proprio quelli che risultavano avere il punteggio più alto in sondaggi riguardanti la felicità e il loro benessere generale.

Se è noto da tempo quanto l’infanzia abbia profondi effetti sulla crescita di un individuo, la ricerca è una delle prime a “calcolare” sul lungo periodo l’impatto di alcuni comportamenti da parte dei genitori. Al contrario di alcuni studi precedenti, secondo i quali i figli con legami molto stretti con madri e padri sono più predisposti a creare una relazione forte con il partner, dagli esperimenti condotti dai ricercatori della University College London è emerso che i più “infelici” erano proprio i volontari che, intervistati all’età di circa quarant’anni, ricordando l’infanzia descrivevano la mamma e il papà come iperprotettivi.

“Un controllo costante, psicologico, sui bambini può limitare la loro indipendenza e può, infine, farli sentire meno capaci di regolare il proprio comportamento in base alle situazioni”, spiegano gli studiosi. Invadere la loro privacy o prendere decisioni al posto loro può aumentare il bisogno da parte del piccolo di una o di entrambe le figure genitoriali. Ma ciò non significa lasciare fare ai figli ciò che più vogliono: nessuna ripercussione a livello psicologico c’è stata sui bambini ai quali i genitori ogni tanto vietavano di uscire fuori a giocare.

“I genitori sono vitali per il benessere mentale delle future generazioni – spiega l’autore dello studio, il professor Mai Stafford della Medical Research Council’s Lifelong Health and Ageing unit dell’università inglese -. Da questo punto di vista bisognerebbe ridurre le pressioni economiche e di altro tipo sulle mamme e sui papà, in modo che possano dedicarsi a creare una relazione migliore con i loro figli, senza eccessi”. Fonte:huffingtonpost