Author Archives: notizieweb

Il MUSABA si trova in Calabria è un’opera in progress

Il sogno di Giacobbe




Quando si viaggia tra la costa jonica e la costa tirrenica calabrese, nel cuore della Locride, è difficile non rimanere colpiti da un’insolita macchia di colore. Nel cuore della Magna Graecia, dove il blu del mare si incontra con il verde delle colline lussureggianti, si trova il parco-museo MUSABA, creato dall’estro artistico di Nik Spatari e dalla sua compagna olandese Hiske Maas. Un parco magico di 7 ettari con istallazioni colorate che sembrano un inno alla leggerezza della vita.

Musaba



La storia del MUSABA inizia nel 1969 quando Nik, dopo aver esposto nelle più importanti gallerie d’arte del mondo, decide di tornare con Hiske nella sua terra. Si insedia su un promontorio al centro della Calabria, rivalutando con le sue installazioni i resti dell’antico complesso monastico di Santa Barbara, che ha una lunga storia risalente addirittura al IV secolo. Da quel momento il MUSABA è un’opera in progress, un museo laboratorio dove ogni anno vengono ospitati decine di artisti provenienti da tutto il mondo ed affascinati dall’asprezza della terra circostante e dal profondo blu del mare.

Musaba donna



Una lunga passeggiata si snoda tra le molteplici opere presenti nel parco. Non solo Spatari, ma anche le opere di 40 artisti contemporanei, rendono unico questo luogo.

Il posto d’onore è occupato dall’opera “Il sogno di Giacobbe”, uno straordinario dipinto tridimensionale di 240 metri quadrati che copre tutto lo spazio della volta e dell’abside della cappella antica dell’abbazia di Santa Barbara. Conosciuta come la “cappella sistina calabrese”, l’opera di Spatari è stata realizzata con una tecnica inventata dall’autore: le figure sono ritagliate su fogli, quindi dipinte e poi applicate come rilievi sospesi nell’aria.

Un parco dove arte e natura si fondono alla perfezione e dove è facile perdersi tra mille pensieri colorati.

Musaba mosaico

Informazioni pratiche:

Il museo si trova a Mammola (RC). Il costo del biglietto è di 8€ ed è aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18.

Come raggiungerlo:

Da autostrada Salerno-Reggio Calabria: uscire a ROSARNO, imboccare la superstrada Jonio-Tirreno in direzione di MARINA DI GIOIOSA JONICA, uscire allo svincolo MAMMOLA e seguire segnaletica MUSABA.

Da Statale 106 Jonica: imboccare la superstrada Jonio-Tirreno, uscire allo svincolo MAMMOLA e seguire segnaletica MUSABA.

Musaba lucertola

FONTE:QUI

 

Ospite alla Homeless Shelter di Aspen, Michael Engfords riesce a racimolare il necessario che gli occorre per uscire a comprare un biglietto della lotteria istantanea. Ebbene, quel gesto è stato decisivo, segnando in meglio la vita dell’uomo in questione, in un modo che ha avuto del clamoroso: di colpo si è ritrovato in possesso di 500 mila dollari, praticamente 485 mila euro, una somma altamente significativa, che cambia la vita.

Adesso Michael, 61 anni, sfrutterà questa fortuna capitatagli proprio per rifarsi una vita, ma anche per un’altra ragione: riallacciare i rapporti con sua figlia, che non vede da oltre 20 anni.

fonte qui

la Calabria nel suo splendore

Immagini spettacolari della Costa degli Aranci. In questo video vi presentiamo la Calabria nel suo splendore, e nella sua magnifica natura selvaggia e dominante, che abbaglia l’ occhio di chi l’ammira.

 

 La Costa degli Aranci è considerata una delle più belle in assoluto di tutta Italia. La sua parte centrale è interessata dalla presenza di promontori rocciosi di granito bianco che disgregano dolcemente verso il mare. Va da Botricello a Guardavalle Marina.

Ex docente di musica si fingeva cappellano della Marina

(Pisa) Si presentava come cappellano militare della Marina temporaneamente a riposo, ma era in realtà un semplice professore. Il piano era perfetto: l’uomo indossava un abito talare con i gradi da tenente della marina e, per accreditarsi, mostrava un tesserino militare contraffatto con le sue generalità autentiche. Nessuno avrebbe detto che in realtà il 58enne massese fosse un ex insegnante di musica in pensione.

A tradirlo, la voglia di dire una messa in latino, particolare che avrebbe spinto i responsabili di un convitto religioso a chiedere maggiori informazioni sul “prete”. Da qui, la scoperta.

L’uomo è stato denunciato per usurpazione di titolo, falsità materiale ed esibizione di distintivi contraffatti. Il falso cappellano è stato raggiunto ieri dai carabinieri del nucleo investigativo, dopo la segnalazione ricevuta dall’ordinariato militare: hanno chiesto di lui in portineria e quando lo hanno avvicinato gli hanno chiesto se fosse un sacerdote: «Sì – ha risposto – ma voi chi siete?». «Carabinieri… veri», hanno detto gelidi i militari e lui ha ammesso di sentire davvero la vocazione che lo spinge a fingersi prete per metterla in atto.

fonte

Come aprire una bottiglia con una scarpa

blog-guida-cavatappi

Quanto è impegnativo riuscire ad aprire una bottiglia di vino, soprattutto se non si ha a disposizione un cavatappi? I metodi che si mettono in pratica, in casi come questi, sono i più diversi: vale la pena di conoscere i più efficaci, ma anche curiosi, per non farsi trovare impreparati ogni volta che ci si dimentica di avere a portata di mano uno strumento ad hoc.

La tecnica della scarpa è, senza dubbio, la più sorprendente, ma anche quella che funziona meglio: si tratta, semplicemente, di inserire la bottiglia all’interno di una calzatura e poi di sbatterla – in modo non troppo violento – contro una parete o contro qualsiasi altra superficie rigida. Il compito della scarpa è quello di attutire i colpi: dopodiché, il tappo si può aprire grazie al fenomeno della cavitazione, in conseguenza della quale il gas presente all’interno piano piano spinge il tappo fuori dal collo. A quel punto, si completa l’operazione manualmente, visto che il tappo ormai è “smollato”. Una soluzione alternativa a quella offerta dalla scarpa viene dall’asciugamano: il procedimento da seguire è esattamente lo stesso, con i colpi che vengono attutiti senza rischi.

Vi è, poi, il cosiddetto metodo del martello: bisogna inserire nel tappo una vite, per poi estrarla con un martello biforcuto – quello da carpentiere, insomma – proprio come se si stesse rimuovendo un chiodo da una parete, applicando sulla sommità del collo della bottiglia una pressione non troppo eccessiva. Poiché la vite è fermamente piantata nel tappo, nel momento in cui viene sollevata porta con sé il tappo stesso. Se non si possiede un martello – cosa più che legittima, in una cucina – si può fare riferimento, invece, ad una gruccia in metallo: bisogna raddrizzarla in modo che il gancio non sia più a forma di uncino

bottiglia-vino-senza-cavatappi-scarpa

Quindi occorre dare vita ad un altro gancio, di dimensioni più piccole, come se si trattasse di un amo da pesca, che deve essere introdotto non nel tappo, ma tra la parte interna del collo della bottiglia e il tappo, in maniera tale che arrivi alla sua parte inferiore. Proprio come se si fosse alle prese con un pesce che ha abboccato all’amo, non resta altro da fare che agganciare il tappo e tirarlo verso l’alto, così da estrarlo.

Se si ha il desiderio di stupire i propri ospiti, si può pensare di stappare una bottiglia di vino anche con una pompa per la bicicletta. Bisogna inserire un ago (del tipo degli aghi che vengono impiegati per gonfiare i palloni) dentro il tappo: quindi, lo si collega con la pompa, si immette aria e, in un batter di ciglia, si stappa. I modi per stappare in assenza di cavatappi, insomma, sono davvero tanti: il più diffuso è quello che prevede di adoperare un coltellino da frutta o un temperino, la cui lama deve entrare nella fessura tra il tappo e il collo della bottiglia: si potrebbe parlare di una tecnica del fulcro, in quanto la bottiglia viene afferrata dal collo e le dita della mano agiscono – appunto – da fulcro. Il principio è lo stesso del procedimento con cui viene usato un accendino per aprire le bottiglie di birra

 

 

Anche un laccio di cuoio può tornare utile alla causa: su uno dei due capi del laccio occorre fare un nodo alla marinara, che poi deve essere spinto all’interno della bottiglia. Per farlo ci si può aiutare con uno strumento appuntito: l’importante è che il nodo giunga fin sotto il tappo.

Ora non c’è altro da fare che avvolgere intorno alla mano il resto del laccio e cominciare a tirare con delicatezza, lentamente, così da tirare fuori il nodo e, di conseguenza, il tappo. Potrebbe capitare, tuttavia, che il nodo scivoli via: in questo caso la soluzione consiste nel realizzarne uno più grande. Insomma, tanti modi per stappare una bottiglia, ma forse quello della scarpa è il più pratico e il meno strano.

fonte qui

C’è posta per te, rifiutato in trasmissione accoltella il fidanzato della ex: Mediaset taglia la parte

Per riconquistarla si era rivolto alla trasmissione «C’è Posta per te», il format targato Mediaset, condotto da Maria De Filippi che avrebbe potuto resituirgli la sua amata. È questo il retroscena di passione e rabbia che ha preceduto l’aggressione, compiuta, la scorsa notte, da Emanule Colurcio, 22 anni, ai danni di Domenico De Matteo, 23enne, che Colurcio considera «rivale» in amore. Secondo quanto raccontato da alcuni parenti e amici delle due famiglie coinvolte, Emanuele Colurcio, ora in carcere a Poggioreale per tentato omicidio, porto di coltello e atti persecutori (stalking), nei confronti della sua ex fidanzata, Alessia, aveva registrato poco tempo fa una delle puntate della trasmissione condotta da Maria De Filippi che sarebbe dovuta andare in onda ieri sera. Il ragazzo aveva preparato un filmato nel tentativo di «riconquistare» la sua ex fidanzata che però, pur recandosi in trasmissione, aveva deciso di «non aprire la busta» ossia, secondo il rito del programma, aveva rifiutato di incontrare Emanuele per riconciliarsi con lui.

Con una nota diffusa ieri sera Mediaset ha fatto sapere che, alla luce della violenta evoluzione degli eventi di Napoli, relativi alla coppia ospite della puntata del 23 gennaio, la parte a loro riservata non sarebbe stata messa in onda.

fonte qui

Pone il bimbo nel seggiolino dell’auto e dopo poco muore, ecco cosa le hanno detto i dottori

Noi tutti abbiamo posizionato il nostro bimbo o un bimbo  in un seggiolino dell’ auto ma non abbiamo mai pensato che potesse essere pericoloso se non fatto correttamente,

Non Mettete MAI I Vostri Figli Seduti In Posizione Eretta

1  Dodds.

2 Il seggiolino auto.

3 Non aveva le cinture.

 

Non essendo ancora l’auto in movimento, al piccolo non furono posizionate le le cinture . Il  dipendente dell’asilo intanto posizionò gli altri bimbi nei rispettivi seggiolini, Shepard, nel frattempo si addormentò. Come spesso succede nei bimbi così piccoli, la testa si inclinò in avanti e Shepard non avendo ancori i muscoli del collo ben sviluppati, non riuscì ad alzarla, per cui morì di asfissia.

4 Sicurezza.

Quello che fa questo ragazzo a questa signorina in spiaggia è incredibile

Cosa ne dite di questa performance da spiaggia? Ognuno è libero di esprimere la propria forza come vuole, questo ragazzo ha deciso di esercitarsi tirando su la ragazza facendo forza solamente sul suo braccio destro. Il risultato è di sicuro di forte impatto visivo.




fonte

Pizzo di Calabria o Pizzo Calabro?

Il cambio del nome fa discutere

La proposta di far cambiare nome alla cittadina tirrenica ha scatenato le prime reazioni ed inevitabile la scissione tra favorevoli e contrari. Questi ultimi però meno conservatori ma, piuttosto, più pratici, visto che la città ha una nomea da portare avanti, anche perché spesso e volentieri richiama il famoso tartufo gelato di Pizzo. Tra i favorevoli, invece, il pomo della discordia sta nel nome: alcuni propendono per Pizzo Calabro e altri per Pizzo di Calabria.




Intanto, la proposta lanciata dal presidente dell’associazione “Murat onlus”, Giuseppe Pagnotta, sarà approfondita dalla compagine amministrativa che non si tira mai indietro davanti alle proposte presentate da cittadini e associazioni. «Personalmente – rileva il sindaco Gianluca Callipo – non mi sono mai posto il problema sul nome ma, tuttavia che si possa chiamare Pizzo Calabro mi vede favorevole. Comunque la proposta va approfondita fermo restando che può solo aiutare l’individuazione della nostra città, visto che il nostro comune sta crescendo molto, dal punto di vista turistico e, poterlo associare alla regione aiuta senz’altro nella promozione della città nell’individuazione geografica della località».

fonte qui