La chiglia dell’Elettra di Guglielmo Marconi approda al Museo Tecnico Navale

By | 29 novembre 2015

electra

(di Marina Militare) 27/11/15

Una parte della chiglia di nave Elettra, lo yacht su cui Guglielmo Marconi effettuò straordinari esperimenti di radiotelegrafia, è arrivata questa settimana al Museo Tecnico Navale di La Spezia.

La chiglia era conservata nel parco di Villa Durazzo a Santa Margherita Ligure e l’amministrazione comunale ha concordato la consegna in comodato d’uso gratuito al Museo, che provvederà alla sua manutenzione straordinaria, grazie al supporto economico e tecnico di Promostudi.

Lo yacht fu costruito nei cantieri navali inglesi di Ramage & Ferguson, su disegno degli architetti londinesi Cox e King; fu varato nel 1904 per conto dell’Arciduca d’Austria Francesco Ferdinando, confiscato dal governo inglese nel corso della Prima Guerra Mondiale e messo all’asta nel 1919, venendo prima acquistato da un lord inglese e successivamente da Guglielmo Marconi che gli mise il nome Elettra.

Sull’Elettra, al comando dell’ufficiale di Marina Achille Lauro, lo scienziato dimorò spesso e volentieri, anche se l’utilizzo essenziale fu quello di uno straordinario laboratorio per esperimenti di radiotelegrafia.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, fu ormeggiata nel porto di Trieste e l’8 settembre furequisita dai tedeschi, che la trasformarono in nave ausiliaria; gli apparati dello scienziato furono recuperati e dati in custodia al Museo del Mare di Trieste.

L’8 gennaio del 1944 fu affondata da un sommergibile alleato al largo di Zara e quattro anni dopo il governo italiano ne chiese la restituzione alla Jugoslavia, che la riconsegnò nel 1960. Il relitto venne rimorchiato a Trieste e poi ormeggiato all’Arsenale di Venezia in attesa di un rispristino che non avvenne; lo yacht fu tagliato in più parti nel 1977 e i resti furono distribuiti nei siti a maggiore valenza marconiana: Pontecchio Marconi, Milano, Trieste, Santa Margherita Ligure, Fucino, Sidney, Venezia, Roma, senza considerare all’epoca che La Spezia vide le prime esperienze di Marconi fin dal 1897.

Grazie all’uso gratuito dei suoi brevetti, l’Arsenale di La Spezia fu infatti sede della nascita delle prime officine italiane di costruzioni radio e di scuole di addestramento del personale.

Allo scienziato e al suo legame con la Marina Militare è dedicato uno dei cinque musei della Forza Armata, la Sala Museale “Contrammiraglio Guglielmo Marconi”.

fonte:www.difesaonline.it

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