Monthly Archives: novembre 2015

Vi piace stare a letto fino a tardi? Allora siete più brillanti e creativi. Parola di scienza

Chi dorme non piglia pesci, dice un famoso proverbio italiano. Ma la realtà sembra non essere questa.

Una ricerca dell’Università di Madrid, infatti, in un’analisi basata sui ritmi del sonno di circa 1000 studenti, ha dimostrato che chi si sveglia tardi (e quindi va a dormire tardi) ha ottenuto risultati migliori nei test di ragionamento induttivo rispetto ai mattinieri. Insomma: chi ama stare a letto la mattina sembrerebbe essere più intelligente. Questa è forse la notizia che tutti stavamo aspettando per giustificare al capo un nostro ritardo, per rimandare la sveglia di qualche minuto o semplicemente per spiegare alla mamma che per spronarci a prendere un buon voto non è necessario buttarci giù dal letto a suon di urla e aspirapolvere.

Ecco allora spiegati i motivi scientifici per cui chi si sveglia tardi è più sveglio e ingegnoso.

VIVETE A PIENO I MOMENTI DEL GIORNO IN CUI SIETE SVEGLI

Una ricerca belga pubblicata dall’Università di Liegi ha dimostrato che chi si sveglia più tardi ha un livello di produttività più alto durante tutto il corso della giornata. Lo studio ha seguito 15 super mattinieri e 15 nottambuli, misurando l’attività cerebrale immediatamente successiva al loro risveglio, e poi ancora 10 ore e mezza più tardi. Ciò che è emerso è che, se appena svegli nottambuli e mattinieri hanno lo stesso livello di produttività, 10 ore e mezza più tardi chi si sveglia prima presenta un livello d’attività inferiore in quelle aree del cervello legate all’attenzione. Insomma, chi ama svegliarsi presto raggiunge un livello di stanchezza più alto già dal pomeriggio.

LA VOSTRA CREATIVITA’ E’ SORPRENDENTE

Questa tesi è dimostrata da uno studio tutto italiano, proveniente dalla sede Milanese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e pubblicata anche sull’ABC Science. Nella ricerca è stato chiesto a 120 persone, tra uomini e donne di diversa età, quali fossero le loro abitudini in termini di sveglia al mattino. Agli intervistati, inoltre, è stato richiesto di svolgere alcune prove con lo scopo di misurare la loro creatività, valutata secondo criteri di originalità, elaborazione, fluidità e flessibilità. I risultati migliori? Quelli di coloro che si svegliano più tardi, incili a risolvere i problemi sviluppando soluzioni originali. Marina Giampietro, autrice dello studio e docente del dipartimento di Psicologia presso la stessa università, crede che il motivo di questa maggiore creatività sia da ricollegare al fatto che stare in piedi fino a tardi stimolerebbe lo sviluppo di uno spirito lontano dalle convenzioni e di una marcata abilità nel trovare soluzioni alternative e stravaganti.

Perciò, il tutto sta nella maniera in cui impiegate il vostro tempo: i mattinieri saranno più produttivi e sapranno sfruttare al meglio le ore della mattina per alcune delle loro attività, come la palestra o semplicemente raggiungere in anticipo il posto di lavoro. Ma i nottambuli sono coloro che sanno davvero tratte il meglio dalle ore notturne, il tempo giusto per creare e inventare qualcosa di nuovo.

SIETE PIU’ INTELLIGENTI

La rivista Study Magazine riporta uno studio di Satoshi Kanazawa, psicologo alla London School Of Economics And Political Science, il quale ha ammesso che il QI e le abitudini legate al sonno sono strettamente connessi tra loro. Kanazawa sottolinea che chi ama stare sveglio fino a tardi è più intelligente. La sua analisi prende anche in causa gli uomini primitivi, i quali erano soliti seguire il ciclo del sole, andando a letto soltanto quando il sole tramontava. La conclusione della ricerca è davvero interessante: i cervelli nella media (o sotto di essa) conservano abitudini simili a quelle dei nostri antenati, mentre coloro che presentano un QI superiore e che risultano più brillanti, sono quelli che conciliano il buio con le attività mentali, trovando numerosi stimoli anche durante le ore notturne e svegliandosi più tardi la mattina.

SIETE MENO STRESSATI E MOLTO PIU’ AVANTI RISPETTO AGLI ALTRI

Come in ogni cosa, tutto dipende da che punto di vista adottiamo: chi dorme fino a tardi perderà sicuramente le ore della mattina, ma i mattinieri dovranno rinunciare a qualche ora della notte. Resta il fatto che chi si sveglia tardi sarà di buon umore più a lungo: pare che i mattinieri, infatti, essendo occupati sin dalle prime ore della giornata e dovendo affrontare più preoccupazioni, si arrabbino con facilità e disperdano una quantità maggiore di energie. A sostegno di quanto detto, la BBC riporta lo studio di un gruppo di ricercatori di Westminster, che ha analizzato 8 volte al giorno per 2 giorni la saliva di 42 volontari con diverse abitudini legate al sonno. L’esame ha dimostrato che chi si sveglia prima ha un livello maggiore di cortisolo, conosciuto meglio come l’ormone dello stress. Di conseguenza, i mattinieri hanno riportato anche una maggiore predisposizione a sintomi del raffreddore, mal di testa e dolori muscolari.

Fonte: deejay.i

Il calabrese Luca Abbruzzino è Chef dell’Anno per la Guida dell’Espresso. Premiato anche l’ensemble di Cooking Soon


Lo chef calabrese Luca Abbruzzino – Ph. Manuela Laiacona

La fotografia della nuova ristorazione italiana ha una grande identità calabrese. Nella Guida dell’Espresso, presentata nei giorni scorsi alla Leopolda di Firenze, la Calabria delle giovani leve assume un peso ed una forma che racconta l’entusiasmo ed il coraggio dei giovani chef, sempre più attenti alle materie prime ed autentici interpreti della variegata realtà dei territori. Luca Abbruzzino, del ristorante stellato Michelin “Antonio Abbruzzino” (Catanzaro), è stato premiato come il migliore giovane chef dell’anno, segno indiscutibile della nuova tendenza della ristorazione che in Calabria appartiene a chef sotto i trent’anni che da tempo hanno dato vita ad un format unico nel suo genere, Cooking Soon, presentato lo scorso maggio in Sila ed ideato da due giovani professionisti della comunicazione enogastronomica del Sud, Giovanni Gagliardi e Manuela Laiacona. La scuderia di Cooking Soon è stata premiata da Enzo Vizzari, direttore della Guida, con punteggi che esaltano il lavoro sul territorio, dove gli chef hanno deciso di interagire con i produttori, le cantine, le particolarità agroalimentari ed i presidi regionali di una terra dalle mille eccellenze del gusto.
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fonte:fame di sud

Susumelle calabresi

Susumelle
INGREDIENTI
250 g di farina tipo 00
75 g di zucchero semolato
50 g di cacao amaro in polvere
5 g di cannella
5 g di chiodi di garofano
75 g di mandorle tritate (cotte)
mezza bustina di lievito per dolci
25 g di burro morbido
75 g di miele (qualsiasi)
75 ml di acqua
200 g di cioccolato fondente o di cioccolato bianco per la copertura
frutta candita q.b.
uva passa q.b.
VEDI ANCHE LA RICETTA: pirottini di cioccolato

PREPARAZIONE

Per mettere in pratica la la vera ricetta delle susumelle calabresi per prima cosa bisogna impastare tutti gli ingredienti e formare un impasto omogeneo, dargli una forma prima rotonda, poi leggermente schiacciata.
Infornare le susumelle calabresi in forno preriscaldato a 180-200°C per circa 10-15 minuti.
Cospargere le susumelle calabresi a vostro piacimento con il cioccolato fondente o con il cioccolato bianco fuso a bagnomaria, lasciar solidificare il cioccolato e servire.
fonte :100 per 100 Calabrise/L’Eco da Calabria

‘Nduja di Spilinga e limoni di Amalfi: il Sud gastronomico

Che i membri della Associazione Stampa Estera in Italia, con il loro Gruppo del Gusto, fossero dei veri gourmet, ve lo avevamo raccontato in occasione della premiazione, nel 2013, della manteca prodotta in Molise dalla famiglia Colantuono. Quest’anno sono tornati a occuparsi di eccellenze gastronomiche italiane premiandone altre due provenienti dal Sud: la ‘Nduja di Spilinga (Vibo Valentia) e i limoni della Costiera Amalfitana (Salerno).

Per la prima, il prestigioso riconoscimento, giunto alla 12a edizione, è stato consegnato il 24 novembre scorso a Luigi Caccamo – titolare dell’azienda L’Artigiano della ‘Nduja – nel corso di una cerimonia ufficiale di gala tenutasi a Roma presso il Grand Hotel Bernini-Bristol con una cena “stellata” preparata dallo chef Andrea Fusco. Il tipico salume calabrese di consistenza morbida e dal gusto particolarmente piccante, dopo un dilagante successo nazionale, va quindi guadagnando sempre più estimatori anche all’estero. Jurgita Jurkeviciene, la giornalista della testata lituana Lietuvos Rytas che è stata madrina del premio conferito a Luigi Caccamo, lo ha evidenziato illustrando le motivazioni del riconoscimento all’imprenditore calabrese: in tanti producono la ‘nduja ma chi non ha assaggiato quella di Spilinga non può rendersi conto del valore dell’originale. Il più forte, saporito e odoroso insaccato di maiale del panorama mondiale sta vivendo una nuova stagione grazie a imprenditori come Caccamo. “L’azienda di Caccamo – è stato inoltre specificato – è un emblema di quella nuova immagine di cui ha bisogno la Calabria. Ed è tra l’altro la prima volta che il premio della stampa estera va alla regione di cui più spesso purtroppo si parla nelle pagine delle cronache sulla criminalità organizzata”. Entrando poi più nello specifico nei meriti dell’azienda, Jurgita Jurkeviciene ha aggiunto: “Luigi e la moglie Graziella sono andati oltre. Nel rispetto della tradizione, sono riusciti a dare alla ‘nduja nuova vita e anche visibilità internazionale. Caccamo, è stato premiato non solo perché capofila dei migliori produttori di Spilinga, ma anche per il suo stabilimento moderno, attento a consuetudini secolari quanto all’igiene ed alla qualità degli ingredienti. Oltre alla produzione annuale, propone le riserve che, in formati speciali fino a 50 chili, “maturano” affinandosi per anni proprio come il prosciutto San Daniele, grandi formaggi e come i vini importanti”.

Per i limoni amalfitani il premio è andato al Consorzio dei Limoni Costa d’Amalfi IGP quale miglior consorzio italiano dell’anno per il rispetto del prodotto e dell’ambiente. A ritirare il premio il presidente del Consorzio Angelo Amato e il direttore Chiara Gambardella. Nell’occasione il Limone Costa d’Amalfi IGP è stato raccontato attraverso un video commentato dal presidente Amato, nel quale oltre allo straordinario agrume si è fatto notare il paesaggio unico della Costa d’Amalfi punteggiato di limoneti degradanti verso il mare. “Siamo molto orgogliosi di questo premio – ha dichiarato il presidente Amato – perchè arriva dopo tre anni di intenso e duro lavoro di immagine e sacrificio operato da tutti i soci del Consorzio, dal CDA e dallo staff del Presidente Salvatore De Riso. Stiamo lavorando per raggiungere tutti gli scopi previsti dallo statuto e nel disciplinare per la rinascita dell’agricoltura e del turismo rurale in Costa d’Amalfi”.
Il Gruppo del Gusto della Stampa Estera
E’ nato a Roma nel 2002 – nell’ambito di un’associazione esistente fin dal 1912 – ed è formato da giornalisti di diverse nazionalità, che lavorano in Italia e che, oltre ad informare i loro lettori/ascoltatori sui fatti della vita sociale, economica e politica del paese, li aggiornano sull’evoluzione agroalimentare e della tradizione enogastronomica italiana. Il gruppo organizza incontri in sede con nutrizionisti ed esperti di rilievo per la cultura e per l’economia agroalimentare italiana; valorizza i produttori del vero “made in Italy” del settore agroalimentare enogastronomico e promuove consorzi e istituzioni a presidio del patrimonio e del territorio italiano. Oggi aderiscono al Gruppo 114 soci corrispondenti di 29 paesi. Ogni anno viene assegnato il Premio del Gruppo del Gusto della Stampa Estera, in manifestazioni di importanza nazionale, a produttori, innovatori enogastronomici, enti od istituzioni del settore agroalimentare che abbiano contribuito a migliorare l’immagine dell’enogastronomia italiana. Le categorie premiate sono: produzione enogastronomica di particolare valore o significato; divulgatore dell’autenticità italiana; ristorante storico o esercizio alimentare con almeno 100 anni di storia e con la stessa famiglia; consorzio/istituzione a difesa dei valori agroalimentari italiani.
fonte :qui<>

Sbriciolata di Ricotta

 

 

 

Procedimento
300 g di farina 100 g di burro freddo a pezzetti 120 g di zucchero 8 g di lievito per dolci 1 uovo buccia d’arancia grattugiata
Per la farcia:
300 g di ricotta 100 g di zucchero 100 g di gocce di cioccolato (
Preparazione

In una terrina setacciate farina e lievito. Aggiungete lo zucchero, la buccia d’arancia e il burro a pezzetti.

Lavorate velocemente fino ad ottenere un composto sabbioso. Aggiungete l’uovo leggermente sbattuto.

Lavorate velocemente fino ad ottenere delle grosse briciole.

In uno stampo (io ho usato quello a cerniera) del diametro di 24cm foderato di carta da forno, mettete due terzi dell’impasto che avete preparato.

In una terrina lavorate la ricotta con lo zucchero. Aggiungete le gocce di cioccolato.

Versate nello stampo della torta sbriciolata

e coprite con l’impasto rimanente.

Cuocete in forno preriscaldato ventilato a 180° per circa 30-40 minuti.

Lasciate raffreddare e mettete un paio d’ore in frigo.

e servite la vostra torta sbriciolata ricotta e cioccolato.

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Il made in Italy può salvare il Sud. Ecco i dati

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lL cibo Made in Italy piace sempre di più nel mondo, soprattutto tra Natale e Capodanno. Lo rivela un rapporto di Confartigianato, secondo il quale le esportazioni di prodotti alimentari nel 2014 sono aumentate rispetto al 2013 del 2,9%.

Tra panettoni, pandoro, cioccolato e altri prodotti dolciari le esportazioni hanno toccato i 279,7 milioni di euro.

Il boom riguarda Russia (+35,8%), Polonia (+24,8%), Regno Unito (+19,5%). Nel complesso, le esportazioni alimentari nel 2014 hanno raggiunto un valore complessivo di 20,7 miliardi.

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Ricetta tradizionale di Natale: TURDILLI

Turdilli

Ingredienti:

– 1kg di Farina
– 1 bicchiere di Olio Extra Vergine di Oliva
– 1 bicchiere di moscato
– 1 tazzina di anice
– cannella

– Miele (Castagno o MIllefiori o Miele di Fichi)
– olio per friggere

 

Procedimento
-Scaldare sul fuoco l’olio con il moscato e l’anice per qualche minuto (deve scaldarsi ma non deve essere bollente)
– disporre la farina a fontana, versare i liquidi e la cannella a piacimento
– impastare energicamente e se necessario aggiungere farina
-una volta formato l’impasto, liscio e omogeneo, lasciare riposare per 20 minuti
– a questo punto, tagliare l’impasto a pezzetti, formare dei filoncini, tagliarli a tocchetti di 3-4 cm circa, e arricciarli a mo di gnocco con una forchetta o un arricciagnocchi

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Foto:https://vevuzza.files.wordpress.com/2011/12/foto0114.jpg
– scaldare l’olio per la frittura e friggerli in olio bollente
– una volta dorati, riporli in una scodella con della carta assorbente e lasciarli riposare un giorno prima di “ammielarli”
– trascorso un giorno, scaldare il miele in una padella e aggiungere i turdilli, ammielarli per bene poco alla volta, riponendoli poi in un piatto.

Turdilli

..e sono pronti per essere degustati!

 

 

 

 

 

Fonte:calabrianews.info

Dai “mi piace” i seri fattori di rischio per la salute


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Alla ricerca disperata del Like. Qualcuno lo fa per curiosità, altri invece sperano fermamente in un Mi Piace sulla foto appena postata o altro post pubblicato. Orami si va sempre più verso l’approvazione spasmodica dell’approvazione social divenuta per milioni di utenti una vera e propria disfunzione, riconosciuta persino dai professori dell’Università del North Carolina, che non non si occupano spesso e volentieri di casi leggeri.

L’indagine scientifica ha prodotti dati a dir poco stupefacenti in quanto in alcuni soggetti può portare a grossi scompensi sotto il profilo psichico: ogni volta che aspettiamo con ansia l’apparizione in alto a destra di una nuova notifica, contenente possibilmente un “like”, il cervello produce una non trascurabile quantità di dopamina, neurotrasmettitore endogeno tipico delle alte forme di dipendenza accostabili alle droghe. Il nostro ego viene appagato dal Mi Piace solo temporaneamente, quindi dopo un Like ne vogliamo subito un altro.

Gli scienziati americani stanno vagliando una cura medica per questo tipo di sindrome, riflesso psicopatologico dell’attuale società sempre più dipendente dai social network.Insomma un modo per morire dentro la rete

 

fonte:qui