Riciclare i regali di Natale? Non solo si può, fa bene a tutti

By | 28 dicembre 2015
La gente non dovrebbe vergognarsi di dare a qualcun altro un dono che hanno ricevuto. Perché il “regifting è un modo per garantire che i doni siano diretti a chi saprà veramente goderne. E il tabù comincia a sgretolarsi

Regifting, riciclare i regali che non ci sono piaciuti. A Natale o in altre occasioni. È un tabù sociale, ma sempre più accettato. O almeno così dice la scienza psicologica. Qualche anno fa su Psychological Science alcuni ricercatori esplorarono il regifting sia dal punto di vista del donatore che del ricevente. Nello studio, 178 partecipanti sono stati divisi nei ruoli virtuali di donatore e ricevente. A tutti è chiesto di immaginare di avere ricevuto un orologio come un regalo di laurea. Sia ai donatori che ai riceventi è stato chiesto di immaginare che il ricevente avesse riciclato il regalo di laurea donandolo a un amico o che lo avesse gettato nella spazzatura. I risultati dissero i donatori considerano il regifting una reazione accettabile, mentre i riceventi se ne vergognano.

Perché questa asimmentria? Secondo i ricercatori, i riceventi ritengono che i donatori mantengono un residuo di diritto di proprietà sul regalo, argomento che i donatori non condividono perché pensano che i loro diritti sul regalo, una volta consegnato, siano svaniti. E quindi non giudicano le reazioni del ricevente.

Il Regifting non è sbagliato, scrive uno degli autori della ricerca, Gabrielle Adams dalla London Business School. È un modo per garantire che i doni siano diretti a chi saprà veramente goderne. La gente non dovrebbe vergognarsi di dare a qualcun altro un dono che hanno ricevuto.

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