Daily Archives: 6 dicembre 2015

RADICCHIO GRATINATO AL FORNO (ricetta contorno)

Questa è una versione insolita di radicchio gratinato al forno perchè ha una panatura più golosa rispetto a quelle che vengono proposte di solito: uova, parmigiano e pangrattato! Facilissimo da realizzare e buono da gustare caldo,con ogni tipo di secondo(anche se devo dire,lo preferisco con la carne).

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Radicchio gratinato al forno

INGREDIENTI:

  • 1 cespo di radicchio trevigiano
  • 50 gr di pangrattato
  • 3 cucchiai di parmigiano gratuggiato
  • 1 uovo (o 2 se preferite una panatura più consistente)
  • sale-pepe
  • olio evo

PREPARAZIONE:
Accendete il forno a 180° ventilato,lavate il radicchio,eliminate le foglie più esterne e tagliate appena la base facendo in modo che il ceppo rimanga unito,dopodichè dividetelo in 4 parti nel senso della lunghezza e lasciatelo asciugale su un telo da cucina. Sbattete l’uovo molto bene e aggiustate di sale e pepe;in un piatto unite il pangrattato al formaggio.Ora passate uno alla volta le parti di radicchio prima nell’uovo cercando di farlo penetrare anche in parte tra le foglie e successivamente panatelo nel pangrattato…ponete il radicchio in una pirofila unta o con carta forno e irrorate con olio a filo. Infornate fin quando avrete raggiunto la coloritura desiderata (almeno 20 minuti). Servite caldo.

fdonte:blog.giallozafferano.it

Bronzi di Riace, un tesoro tutto calabrese

Il caso regola la storia. Osservando il corso della vita si può constatare come i più grandi eventi ebbero un principio casuale. Così la scoperta del prezioso tesoro di Reggio Calabria, i Bronzi di Riace.

Durante un’immersione subacquea, un turista in Calabria trovò, nella zona ionica di Riace Marina, due possenti bronzi. Siamo negli anni ’70 del 1900. Iniziarono presto i lavori di restauro per ottimizzare la preziosa scoperta. Dai primi accorgimenti, tenutesi a Firenze, a quelli conclusivi nella città di Reggio Calabria, che tra il 1992 e il 1995 si ebbe a che fare con un vero e proprio reperto archeologico.

Bronzi

Si tratta di una coppia, Bronzo “A” e Bronzo “B”, di quasi due metri di altezza. Il loro peso era piuttosto corposo, finché, già dal primo restauro, vennero svuotati al loro interno raggiungendo un peso di circa 160kg. Si è discusso molto sulla provenienza dei due “corpi”, fino ad ipotizzare la loro diversità per mano artistica. I Bronzi apparterrebbero a due autori diversi operanti in tempi cronologici differenti. Non si esclude l’ipotesi, però, che ruotassero sotto le opere di Fidia,  celebre per la decorazione del Partenone di Atene. Corrente la possibilità che i possenti corpi provenissero da Argo, indicando Agelada il Giovane come autore del Bronzo A e Alcamene il Vecchio per il Bronzo B. Mentre, alcuni studiosi li collocano in Magna Grecia, conosciuta per le numerose officine bronzistiche addette a tale lavoro.

Spicca la loro solennità, un orgoglio per la provincia di Reggio Calabria. Due eroi dalla bellezza perfetta. Trasmettono al visitatore l’idea di essere comuni mortali ingigantiti. Il bronzo è lucido, e ammirato da turisti tanto nazionali quanto internazionali. Insomma, un ritrovamento casuale che ha arricchito la città al limite tra la Calabria e la Sicilia, di un pezzo unico, anzi due.

La storia è maestra, si ripropone continuamente agli uomini. I pezzi storici emergono dalla Terra, spetta ai cittadini di oggi prendersene cura.

fonte:gazzettadicalabria

Vino Cirò, una storia lunga secoli

Hugh Johnson scrisse l’Atlante dei Vini, una sorta di libro sacro per coloro che sono amanti del vino, definendo “Barolo del Sud” il Cirò. Un vino dal sapore deciso, molto intenso, ma allo stesso tempo dolce ed equilibrato. Un profumo che lo distingue dagli altri vini, in quanto fruttato e coinvolgente. Il Cirò è disponibile nella produzione di vino Rosso, Rosato e Bianco, tutti garanti di un successo assicurato.

Cirò città

 

 

 

 

 

 

La storia del Vino Cirò risale all’VIII secolo a.C. Un’origine legata ai coloni greci, e al nome di Filottete, in quanto fondatori dell’antica Krimisa. In questa zona, a “Cremissa”, vi sorgeva un antico tempio dedicato al dio del vino, Bacco. Il Krimisa, infatti, pare che fosse il vino ufficiale delle Olimpiadi. Una buona pubblicità per il Cirò, il quale si contraddistinse per gli effetti terapeutici attribuitegli. Più di un medico testimoniò come il Vino Cirò facesse ritornare in forze coloro colpiti da una brutta malattia e, inoltre, garantiva una vecchiaia beata a coloro che ne avessero fatto uso. Insomma, il Cirò vantava virtù quasi miracolose, grazie essenzialmente al suo gusto già apprezzato nella storia dell’antica Magna Grecia. I coloni greci, dunque, rimasero colpiti dalle terre calabresi, avviando una primordiale produzione di vino. Vigneti fertili che assicuravano un buon prodotto. In particolar modo, Crotone e Sibari godevano di una certa importanza dopo aver dato il via alla produzione del Krimisa, ovvero il vino ufficiale delle Olimpiadi, nonché l’antenato dell’attuale Cirò. Si pensi che lo stesso Milone di Crotone, valoroso lottatore, ne fosse un accanito stimatore, e veniva a lui offerto al termine delle gare, in quanto vincitore di ben sei Olimpiadi. Cremissa, inoltre, che ospitava un antico tempio di Bacco, era situata nei pressi dell’odierna Cirò Marina, lungo la costa ionica della Calabria. Da un passato mitico, ad un presente glorioso, in quanto, oggi, il Vino Cirò viene esportato in tutto il mondo.

Il Cirò è un vino DOC, amato soprattutto dai calabresi, e non solo. Vanta un importante primato, ovvero è il primo vino in Calabria ad aver ottenuto, dagli anni finali del 1900, a cavallo tra il 60 e il 70, la Denominazione di Origine Controllata. Un tassello in più da aggiungere ad una Regione che si vede garante, ancora una volta, di prodotti dal grande valore.

fonte:gazzettadicalabria

5 cose da sapere sulla Conferenza di Parigi sul clima – Infografica

Gli effetti dei cambiamenti climatici saranno subiti dai cittadini di tutto il mondo, in molti modi diversi. Tuttavia, i cambiamenti climatici colpiscono soprattutto le popolazioni più povere.

 

La Conferenza sul clima di Parigi (COP21) è iniziata, il presidente François Hollande ha spiegato che questo evento “porterà speranza e della solidarietà”, gli ha fatto eco Barack Obama: “Bisogna agire ora, mettendo da parte gli interessi di breve termine. Siamo l’ultima generazione a poter salvare il pianeta” . Ma perché è così importante la Conferenza di Parigi?

Ho provato a riassumere le cinque cose che dovete sapere su COP21 e perché è così importante.

1. Che cos’è COP21 e chi ci sarà?

La COP21, conosciuta anche come la Conferenza di Parigi 2015 sul Clima, per la prima volta in oltre 20 anni di negoziati delle Nazioni Unite, mira a raggiungere un accordo giuridicamente vincolante e universale sul clima, con l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 °C . La Conferenza si tiene a Parigi in questi giorni e fino all’11 dicembre.

COP21 sta per la Conferenza delle Parti, che è un incontro annuale composto dai 195 membri che hanno aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), entrata in vigore nel 1994. La conferenza vede la partecipazione di leader e primi ministri di tutti i governi del mondo. Costoro hanno il mandato di firmare un contratto vincolante per conto dei loro paesi. Sono presenti anche importanti multinazionali e le organizzazioni non governative. Dall’Italia più di 200 aziende con sede nel nostro paese hanno firmato e consegnato al ministro dell’ambiente Galletti (tra queste ERG Renew, Poste Italiane, Terna, Gse, Barilla, Carlsberg, BioChemtex, Ferrovie dello Stato, Novamont, Philips Italia, Unilever Italia e L’Oréal Italia) un appello nel quale si chiede una normativa che agevoli le iniziative per fronteggiare i cambiamenti climatici e la richiesta che a Parigi vengano adottati target vincolanti.

La conferenza stanzierà 100 miliardi di dollari in fondi per aiutare le nazioni a contribuire alla riduzione delle emissioni. L’attuale accordo si esaurisce tra 5 anni e molti degli obiettivi non sono stati raggiunti. COP21 è un’opportunità per i paesi di impostare un accordo di lungo termine.

2. L’esito di questa conferenza potrà effettivamente influenzare la vita delle persone, nelle comunità di tutto il mondo?

Gli effetti dei cambiamenti climatici saranno subiti dai cittadini di tutto il mondo, in molti modi diversi. Tuttavia, i cambiamenti climatici colpiscono soprattutto le popolazioni più povere. La Banca Mondiale ha riferito che entro il 2030, 100 milioni di persone potrebbero essere costrette in condizioni di estrema povertà a causa dei cambiamenti climatici. Quando la temperatura media globale aumenterà porterà a una scarsità d’acqua che diminuirà i terreni coltivabili, questo spingerà i poveri a soffrire ancora più povertà. E causerà massicce migrazioni dalle regioni del sud a quelle del nord. Provate ad immaginare con quali effetti…

Il cambiamento climatico aggrava anche problemi esistenti, come le catastrofi naturali legate al clima, scarsità di risorse naturali, migrazioni e spostamenti, che colpiscono le persone di tutto il mondo. Affrontare questi problemi ora alla conferenza di Parigi è necessario, per essere in grado di lavorare verso gli obiettivi globali (OSS) e realizzare un futuro più sostenibile per le persone e il pianeta. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono un accordo globale per sradicare la povertà estrema e di affrontare il caos climatico entro il 2030. La conferenza di Parigi è una parte fondamentale di questa tabella di marcia per il mondo verso il raggiungimento di questi obiettivi. In questo modo, i cambiamenti climatici e lo sviluppo internazionale sono

fonte:violapost.it